Le moulin de Lavon Chambre d’hotes nelle campagne di Gargas vicino a Roussillon |
Roussillon uno dei più belli Villaggi di Francia deve il suo nome ai giacimenti di Ocra |
Le sentier des ocres a Roussillon |
Proseguendo sul sentiero compaiono formazioni rocciose in parte formate dall’acqua e dal vento ed in parte dall’uomo che per anni ha estratto da queste montagne l’Ocra per la produzione di colori per intonaci.
Uscendo dal sentiero le curiosità sull’Ocra sono talmente tante che una visita al vicino Conservatoire des ocres et de la couleur, un museo che illustra il processo di estrazione dell’Ocra ed i suoi utilizzi, è dovuta.
Il percorso di visita inizia dal 1785 anno in cui venne identificato un metodo per la separazione dell’ocra dalla sabbia, ma solo un secolo dopo, con l’arrivo della ferrovia, prese il via la sua industrializzazione che portò questa attività ad essere una delle voci di esportazione maggiore della zona, con circa 40.000 tonnellate annue prodotte nel 1929. La sede del museo è proprio una delle fabbriche che operarono nel ventesimo secolo fino al 1963 quando l’estrazione dell’Ocra ebbe fine a causa dell’avvento delle fibre sintetiche.
L’Ocra veniva estratta nelle miniere della zona e trasportata alla fabbrica. Il primo passo era quello di svuotare le polveri estratte nelle vasche di lavaggio dove veniva unita acqua.
Vasche per il lavaggio dell’Ocra presso la fabbrica di Mathieu a Roussillon |
Dalle vasche più a monte il miscuglio di sabbia ed ocra fluiva nei bacini di decantazione più a valle, quando veniva tolto il tappo delle vasche, l’acqua fuoriusciva da esse e durante la notte l’ocra si sedimentava sul fondo seccandosi.
Cubi di Ocra ad asciugare al sole al Conservatoire des ocres et de la couleur di Roussillon |
L’indomani il sedimento veniva tagliato a fette e poi a cubi che venivano lasciati ad asciugare al sole per diversi giorni. Una volta indurite, le mattonelle venivano frantumate nei mulini e le polveri, divise per tonalità diverse di colore, venivano vendute in sacchi per essere usate come tinta per pitture murali.
Sacchi di Ocra pronti per la spedizione al Conservatoire des ocres et de la couleur di Roussillon |
Un’altra tappa interessante sulla storia dell’Ocra è a Rustrel, circa 20Km da Roussillon, si tratta del cosiddetto Colorado Provencal (ingresso 5€ per auto) una miniera di Ocra a cielo aperto, dove la natura e l’uomo hanno contribuito equamente alla bellezza dei paesaggi. L’estrazione dell’Ocra in questa miniera è sempre stata fatta in modo artigianale da operai che spesso erano anche contadini con semplici strumenti quali piccone e scalpello. Il trasporto fino al punto di lavaggio e poi alle fabbriche invece cambiò parecchio nel corso degli anni: cavalli, vagoni del treno a vapore e infine camion a rimorchio. Una volta abbandonata, la miniera, è stata lasciata alle intemperie dove la natura si sta riappropriando dei suoi spazi con una flora e una fauna unici.
Il Colorado Provencal una miniera di Ocra a cielo aperto a Rustrel |
Anche in questo sito esistono due percorsi uno più breve ed uno più completo e lungo che dopo aver attraversato “Le Sahara” sale sulle colline regalando una magnifica visuale dall’alto. Inutile dire che noi abbiamo percorso quello più lungo di circa 4Km.
Le desert blanc e le Sahara del Colorado Provencal |
Chiminées des Fées nel Colorado Provencal |
Viaggiando con polpettina e soprattutto con CAT abbiamo pianificato questa visita a Marzo per non farci sorprendere dal caldo secco che caratterizza la Provenza in piena estate. Ovviamente, con le dovute precauzioni, sappiamo che d’estate il fascino di queste terre non potrà che essere maggiore con il colore lilla della lavanda che immaginiamo spuntare un po’ ovunque. Se decidete quindi di visitare le cave di Ocra unitamente alla fioritura della Lavanda non perdetevi il nostro itinerario sull’altopiano di Valensole.