Quando ho iniziato a pensare all’Oman come prossima meta di un viaggio con polpettina non avevo idea dell’estensione di questo Paese, situato a Sud della penisola arabica. Una volta fatti i conti con le dimensioni del Paese e con le nostra possibilità ho deciso di concentrarmi sulla parte Nord, quella attorno alla capitale Muscat. Ho disegnato un itinerario dell’Oman del Nord che toccasse le cose che mi hanno da subito affascinato: forti, wadi, deserto, mare e montagne.
Itinerario di 12 giorni in Oman del Nord
Ecco brevemente le tappe del nostro itinerario in Oman: ho destinato qualche giorno alla capitale Muscat (o Mascate) per riposarci un po’, immergerci meglio nella cultura Omanita, e fare un po’ di mare. Poi ci siamo trasferiti a Nizwa, sulle montagne Hajar, che abbiamo usato come base per salire al Grand Canyon dell’Oman di Jebel Shams, visitare Al Hamra, Misfat Al Abryeen, Bahla ed il forte di Jabreen. Da Nizwa ci siamo trasferiti nella regione di Sharqiya, prima tappa il deserto sabbioso di Wahiba Sands dove abbiamo trascorso una notte in un campo tendato e fatto dune bashing con un bravissimo driver e poi sulla costa, a Sur, dove abbiamo trascorso un paio di giorni al mare ed abbiamo potuto avvistare due tartarughe nella Riserva di Ras al Jinz. In questa zona si trovano inoltre due tra i più popolari Wadi dell’Oman: il Wadi Bani Khalid ed il Wadi Shab. Siamo rientrati quindi a Muscat per il volo di rientro in Italia passando dal Bimmah Sinkhole una dolina carsica, cioè una depressione in cui vi è acqua cristallina.
L’itinerario descritto. un itinerario classico, in voga anche tra i tour operator viene spesso svolto dai gruppi in 7-8 giorni. Noi che viaggiamo in maniera autonoma e con una bimba piccola al seguito ci siamo presi ben 12 giorni per cercare di vedere tutto senza stressarci e stressarla ed inserendo momenti di relax in piscina o al parco giochi proprio come abbiamo fatto negli scorsi anni in USA.
Pernottamenti
Una volta disegnato a grandi linee l’itinerario del nostro viaggio in Oman del Nord, ho iniziato a cercare le sistemazioni per le nostre tappe di Muscat, Nizwa, il deserto e Sur. Ho scoperto cercando sui più noti portali che oltre ai lussuosissimi resort che non sono di nostro interesse, in Oman è molto diffusa la formula dell’Aparthotel. Ho trovato questo tipo di sistemazione fantastico e perfetto per le nostre esigenze! Appartamenti spaziosi inseriti in contesti di hotel con reception sempre presidiata e magari ristorante annesso. Ne abbiamo sperimentati due, entrambi ottimi e che mi sento di consigliarvi: Al Ferdous Hotel Apartments a Muscat e Nizwa Hotel Residence Apartments a Nizwa appunto. Entrambi in posizione poco centrale, ma ampi, spaziosi e molto confortevoli, molto economici e con reception molto disponibile ad esaudire le nostre richieste (terzo letto per Arianna, asciugacapelli, ecc). In tutte e due le strutture è disponibile la colazione a 2-3 OMR (la valuta omanita) ma in entrambe non l’abbiamo provata perchè abbiamo preferito farla con calma nei nostri appartamenti. Per quello di Muscat un paio di pecche: in cucina era presente solo il forno a microonde, nessun fornello o piastra elettrica, in un paese in cui, a differenza degli USA per esempio, non si trova molto nei supermercati come cibo pronto da mettere in microonde, inoltre la posizione non la risceglierei perchè abbiamo passato parecchie mezz’ore in auto, essendo tutte le principali attrazioni della capitale a circa 20-30Km dalla struttura.
Nel deserto abbiamo scelto l’Arabian Oryx Camp uno dei campi tendati concentrati nella zona di Al Wasil nel quale ci sono anche piccole casette in muratura (come quella che abbiamo scelto noi) e che ho scelto per la presenza di numerosi animali (cammelli, capre, pecore, orici), che piacciono tanto ad Ari. Cena a buffett inclusa nella tariffa e pick up su richiesta a 35 OMR a macchina al distributore di benzina di Al Wasil per chi, come noi, non ha il 4×4.
A Sur, cittadina sul mare dall’antica vocazione navale, invece abbiamo soggiornato in un vecchio hotel: il Sur Beach Holiday Resort, si tratta di una struttura, molto anni ’70 mai rimordenata ma perfettamente in salute. Il salone ristorante, dove viene servita anche la colazione, affaccia sul cortile interno e sul mare. C’è anche una piccola piscina che polpettina ha molto gradito, il venerdì sera una fantastica grigliata in piscina con buffett a 7 OMR a testa, servono birre (con alcool!) ed il prezzo è giusto, insomma a parte il fascino un po’ decadente e la camera minuscola, ci siamo trovati bene, anche a colazione con ampia scelta di dolce e salato. Va detto però che la spiaggia su cui affaccia è pubblica e pertanto vige la regola del NO bikini e che la stessa è molto soggetta alle maree e quando la marea è bassa ci sono dei brutti scogli che rendono l’accesso al mare difficoltoso.
Noleggio auto, lingua e pagamenti
Per il nostro on the road in Oman abbiamo noleggiato una auto berlina con Hertz. L’auto era una vecchia TOYOTA COROLLA con tanti chilometri che però si è rivelata affidabile anche se non full optional: non aveva il Cruise Control che sarebbe stato molto utile per via dei limiti di velocità molto bassi e delle sanzioni molto abbondanti. L’auto però ha un bagagliaio molto capiente ed è stata funzionale per tenere le due valigie grandi nascoste nei parcheggi nei giorni di trasferimento. Abbiamo percorso un unica strada sterrata di circa 10 Km per arrivare all’imbocco del sentiero Balconi Walk che conduce al Canyon di Jebel Shams e non abbiamo avuto difficoltà. Viaggiare in Oman si è rivelato molto agevole, le strade sono moderne e la rete capillari, le indicazioni dei vari paesi o delle attrazioni turistiche sempre riportare in arabo ed in inglese. L’inglese è davvero ben parlato da molti omaniti!
Abbiamo prelevato contanti tre volte durante la nostra permanenza in Oman, si trovano infatti sportelli bancomat abbastanza facilmente, soprattutto nelle città. Le commissioni sul mio conto sono state di 2-3€ a prelievo di 100 OMR, corrispondenti a circa 240€. Abbiamo pagato in contanti in molti “ristoranti”, quelli più piccoli e meno organizzati, il campo tendato del deserto, gli ingressi ai forti e gli acquistini più piccoli nei piccoli market o nei negozi di frutta e verdura. I supermercati più grandi, i ristoranti più elegantini, gli aparthotel e ovviamente l’auto invece li abbiamo pagati tranquillamente con la Carta di Credito.
Cibo
Per quanto riguarda il cibo, argomento a noi molto caro, avevamo letto che la cucina omanita non è molto caratteristia ma un mix di cucina araba e di cucina indiana. Non ci aspettavamo però che il mix fosse così diffuso ed a volte non facile da capire prima di entrare in un “ristorante”. Noi infatti non amiamo molto la cucina indiana che troviamo troppo speziata e piccante ma nostro malgrado ci siamo trovati spesso seduti ad un ristorante indiano senza averlo capito prima di accomodarci. Abbiamo imparato così a cercare la scritta shawarma (un piatto simile al Kebab) o la sua rappresentazione o ancora gli spiedi rotanti. Abbiamo assaggiato anche diverse grigliate di carne buonissime e qualche pesce grigliato, ma hummus, falafel e datteri a parte, nulla ha letteralmente fatto impazzire i nostri palati. Perfino l’halwa, il dolce tipico omanita a base di miele e frutta secca non ci è piaciuto per la sua consistenza gelatinosa ed il suo gusto troppo speziato. Le spezie finiscono pure nel the ed anche li purtroppo non le ho apprezzate, invece ho assaggiato diversi caffè, serviti un po’ ovunque in segno di accoglienza con i datteri ed alcuni li ho trovato davvero buoni, seppur molto più leggeri del nostro espresso o caffè con la moka. I “ristoranti” sono davvero moltissimi in Oman e difficili da decifrare per me, oltre per la nazionalità, anche per il loro costo. Abbiamo fatto cene da 11OMR e cene da 40OMR senza averne minimamente capito in antcipo la fascia di appartenenza e trovando spesso più soddisfazione dalle cene economiche. Non viene servito alcohol nei ristoranti, se non in quelli inseriti in resort internazionali, così ci siamo dati ai succhi di frutta, fatti sempre freschi sul momento con frutti buonissimi e saporitissimi.
Abbiamo trovato un po’ difficile organizzare i pic nic, caratteristica tipica dei nostri viaggi on the road a cui non abbiamo voluto rinunciare nonostante le difficoltà incontrate. Sappiamo che nei paesi musulmani non si trovano ovviamente prosciutti e salami, ma pensavamo di trovare equivalenti di pollo o manzo. Invece il nulla più totale tranne che in un mega supermercato nel quale però siamo entrati solo una volta dove abbiamo acquistato una mortadella di mucca. I nostri pranzetti leggeri, consumati nei wadi, in spiaggia e a volte nei nostri appartamenti, sono stati costituiti da tonno in scatola, pomodori (buonissimi), olive, feta e formaggi molli, pane arabo, frutta e yogurt.
Ovviamente non si è trattato solo di soddisfare le nostre esigenze ma anche quelle di polpettina che da buona forchetta a casa si chiude totalmente in viaggio e che quindi aveva bisogno di intervallare le cene quasi inesistenti, al ristorante, con pranzi, cene e merende a base di quelle tre cose che siamo riusciti a trovare che le piacessero. Fortunatamente nell’apartamento di Nizwa abbiamo potuto anche cucinare la pasta che ci eravamo portati in valigia con i sughi pronti e per quei giorni Arianna si è potuta rifare dei precedenti digiuni.
Parchi giochi
Se abbiamo incontrato difficoltà sul cibo possiamo invece dire che l’Oman è assolutamente un Paese bimbo friendly per quanto riguarda i Parchi Giochi. Ne abbiamo visti parecchi anche nei paesini più piccoli e, forse a causa del caldo, sono aperti e molto frequentati anche di sera. Ve ne segnalo due particolarmente belli il Falaj Daris, alla periferia di Nizwa che mi ha segnalato la preziosissima Silvana che ho stalkerizzato ben bene prima della partenza e il Qurum Natural Park a Muscat, accanto al quale vi è anche un bel luna park in cui concludere la serata!
Salve, mi chiamo maurizio , ho letto con grande interesse il vostro racconto di viaggio in Oman!
Sono interessato in quanto ho intenzione di andarci in marzo e quindi avevo bisogno di una delucidazione sul fatto di salire in auto al Jabel Shams vew point. Visto che saremmo in 4 e non avremmo una 4×4 pensate che sia possibile arrivarci per quella strada sterrata ?
E, secondo la vostra esperienza alla base ci sarebbe la possibilità di trovare ( pagando ) chi con un 4×4 ci potrebbe portare fun lassù?
Grazie fin d’ora e aspetto un vostro suggerimento
Ciao Maurizio, anche noi siamo andati a Jebel Shams con l’auto normale, non 4×4, siamo arrivati abbastanza agevolmente all’inizio del Balcony Walk trail (se non avessimo sbagliato strada, ancora più agevolmente) quindi ti direi di andarci senza problemi. Diverso sarebbe per le green mountains e gli altri passi che abbiamo scartato perchè appunto un 4×4 sarebbe stato necessario! Hai già letto il post dei Monti Hajar? Se posso permettermi non perderti una notte lassù, noi non ci abbiamo pensato e me ne sono pentita molto!
Ciao sto iniziando ad organizzare il nostro itinerario di viaggio in Oman e, avendo un bimbo che al momento del viaggio avrà 19 mesi, mi chiedevo se, avendo tu già vissuto questa esperienza con una bambina, ritieni che possa essere fattibile, sia per spostamenti che per la questione cibo. Grazie mille!!
Ciao Silvia! Arianna aveva due anni e mezzo quando siamo stati in Oman. Direi nessun problema: le strade sono belle e non pericolose, abbiamo preso anche la 4×4 nel deserto, solo abbiamo traslocato il ns seggiolino dall’auto a noleggio alla jeep. Il cibo non è molto vario ma qualcosa abbiamo sempre trovato. Nei pic-nic auto gestiti formaggini freschi, yogurt, pane arabo, frutta e pomodori, gelati e biscotti si trovano facilmente. Al ristorante falafel, riso, pizza. Fammi sapere se ti servono consigli sugli alloggi o su altro!
Federica