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Biot città d’arte in Costa Azzurra

Quante cose ci sono in Costa Azzurra al di là del mare, delle spiagge e del turismo estivo! A me piace esplorarla soprattutto fuori stagione, quando il clima è mite, le giornate sono terse e non c’è l’affollamento che rende tutti nervosi.

Grazie al Mediatour France ho avuto la possibilità di contattare Mme Patricia Chaniel dell’ufficio del turismo e scoprire questo delizioso paese annoverato tra i “100 Plus Beaux Détours de France” ossia i villaggi che valgono la deviazione dalla strada principale.
Non sono stata affatto delusa e il mio consiglio spassionato è di andare a visitare Biot quando sarete in vacanza o di passaggio in Costa Azzurra perchè la serenità, l’entusiasmo e l’accoglienza sono caratteristiche che troverete in abbondanza.

Il paese degli artisti

Biot è un paese attivo dal punto di vista turistico e culturale, ma è soprattutto un villaggio di artisti. Passeggiando nel centro storico si incontrano numerose botteghe di artigiani che lavorano vetro, ceramica, cuoio e tutti sembrano conoscersi. Il fascino di questi piccoli paesi, per me, è poter incontrare le persone del luogo e parlare con loro ascoltando le loro storie.

La mia fortuna è stata quella di avere come guida d’eccezione Mme Patricia Chaniel, direttrice dell’ufficio del turismo, che vive a Biot e che conosce tutti ed è conosciuta da tutti. L’opportunità di incontrare il sindaco della cittadina e scattare una foto insieme non capita tutti i giorni!


Anche il visitare una bottega artigiana di cuoio e pelletteria senza sembrare una ficcanaso qualcunque è stato un momento eccezionale. La bottega in questione è L’Atelier du Cuire di Mme Paola Cinquanta. Non stupitevi per il nome italiano, la signora Cinquanta è in effetti lombarda e si è trasferita a Biot dove ha aperto un atelier di cuoio e pelletteria ed è una delle più rinomate artigiane a lavorare la pelle all’interno delle imbarcazioni.

Mme Cinquanta nel suo atelier

Biot e il vetro

Ma è il vetro che rende famosa Biot in tutta la Francia.

Le vetrerie di Biot sono rinomate e producono sia pezzi per la casa (bicchieri, contenitori per la cucina, soprammobili) ma anche vere e proprie opere d’arte che possono essere acquistate per grandi ambienti e spazi aperti.

La storia del vetro di Biot è una storia d’amore.
Fino alla metà degli anni 50 del secolo scorso Biot era famosa per la ceramica poi la figlia del principale ceramista del paese si innamorò di un ingegnere, Eloi Monod, che nel 1956 fondò la prima vetreria, la verrerie de Biot. Monod iniziò prendendo spunto dal modo di lavorare la ceramica del suocero e traspose la lavorazione sul vetro.
La caratteristica del vetro creata da Monod e che rimane da allora negli oggetti in vetro di Biot è data dall’incorporare volontariamente delle bolle nel vetro grazie al bicarbonato di sodio. Questa particolarità è tutt’ora presente e identifica un ben definito prodotto.

Durante la visita alla cittadina di Biot abbiamo anche conosciuto e visitato l’atelier di Antoine Pierini, un artista che lavora il vetro e che crea sculture molto particolari. Da poco è terminata la sua personale alla villa Kerylos di Beaulieu sur Mer dove le sue sculture in vetro ben si sposavano con l’ambiente circostante.

Conosciuto per una sua opera che ripete in diverse colorazioni e dimensioni, i cipressi, lavora con artisti internazionali provenienti finanche dagli Stati Uniti ed espone nel suo atelier diversi loro pezzi.
La sua opera d’arte che ho preferito? Indubbiamente i bambù nei toni del rosa, lilla e violetto.

Biot e i Templari

Se come me siete interessati ai Cavalieri Templari, alle loro gesta e alle loro leggende, non potete perdere l’evento che si svolge a fine marzo/inizio aprile a Biot.

Nel 2023, dopo 9 anni di fermo, tornerà infatti il Festival dei Templari dal 31 marzo al 2 aprile.

I Templari si insediarono a Biot e nelle zone limitrofe all’inizio del 1200 quando le terre vennero donate all’Ordine dei Monaci Cavalieri. Ancora oggi passeggiando per il centro storico si trovano moltissime tracce del loro insediamento, negli edifici e tra i simboli che compaiono sulla pavimentazione e sulle facciate delle case.

Nella tre giorni dedicata al Festival dei Templari si potrà visitare un accampamento del XIII secolo e assistere a giochi, combattimenti, giostre a cavallo e spettacoli con il fuoco.
Tutti gli eventi saranno gratuitu così come le navette che permetteranno al pubblico di raggiungere Biot lasciando l’auto poco distante. Il programma e i dettagli pratici sono sul Sito dell’Ufficio del Turismo di Biot.

Dormire a Biot

Per un weekend o una piccola vacanza in costa azzurra il mio consiglio è di alloggiare al Moxy di Sophia Antipolis, un hotel giovane, frizzante con stanze moderne e ben attrezzate e tutti i confort per una vacanza all’insegna del benessere e della tranquillità.

Le stanze sono minimal ma con tutte le comodità e nella lounge c’è spazio per il relax, il divertimento e la condivisione. All’esterno c’è una zona attrezzata per il relax con i lettini a bordo piscina e un bar esterno che permette di defaticare a fine giornata sorseggiando un cocktail o di godere di un aperitivo tra amici.

La colazione è una delle chicche dell’hotel; viene gestita in parte a self service e in parte preparata sul momento e ci si può sedere in qualsiasi zona delle aree comuni, all’interno o all’esterno, oppure portare il vassoio in camera per una maggiore intimità.

Photo Credits Office du Turisme de Biot e Giancarlo Ruotolo

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